Durante la presentazione del nuovo disco, Renato Zero ha toccato anche il tema della violenza sulle donne.
Dopo l’annuncio di qualche giorno fa sui social, Renato Zero ha presentato a Milano “Autoritratto“, il prossimo album in uscita. In quest’occasione ha voluto esprimere il suo pensiero a riguardo della violenza maschile nei confronti delle donne. “Le donne oggi pagano per tutto ciò che gli uomini non riescono a realizzare e subiscono tutta la loro rabbia“, sono state le parole dell’artista, proprio nel giorno dei funerali di Giulia Cecchettin. “A fronte di certi fatti, trovo incredibile che ancora non si impari la lezione“.
Secondo l’artista, i giovani sono condizionati dalla violenza presente nelle famiglie: “Se un padre dice ad una madre sei una zo**ola, questa espressione raggiunge i figli, che poi loro ripropongono quando raggiungono un microfono.” Per questo motivo, continua, “non dobbiamo essere noi quelli che giudichiamo il ragazzo, la risposta dobbiamo cercarla presso le famiglie“.
L’invito a scendere in piazza
Nel corso dell’intervento, Renato Zero ha invitato tutti, a partire dai fan, ad andare in piazza a manifestare “contro un potere non legittimo, non meritevole di esistere“, invece che continuare a “rimanere tra le quattro mura a piangersi addosso”. “Siamo scesi in piazza per cose molto più leggere”, ha continuato.
L’artista ha poi espresso il suo pensiero nei confronti della televisione, “un altro sonnifero e sonnifero e un’altra bugia, una macchinazione“. Ciò che viene proposto nel piccolo schermo “è vergognoso e vorrei tanto ricredermi sull’utilizzo di queste telecamere e informazioni, invece siamo messi male.”
Autoritratto
“Ho voluto tirare delle somme, per quanto mi riguarda questa è una attitudine che ricorre“, ha detto in riferimento “Autoritratto“, il suo ultimo disco, in uscita l’8 dicembre. “A 73 anni il fatto di stare ancora qui è già un risultato”, ma Renato Zero non si scoraggia e, a partire da marzo, lo vedremo impegnato in una serie di concerti evento per celebrare l’ormai ultracinquantennale carriera, anche se, a suo dire “si riparte sempre da Zero“.
“Non avrei mai sospettato di arrivare a quello che sono oggi, con i giovani di 16 anni che mi incontrano per strada e mi chiamano Maestro. E, invece, eccomi qua: ho raggiunto dei traguardi che non avrei mai pensato di raggiungere, senza contare che le mie canzoni hanno guarito l’animo di tante persone“. E chissà per quanto tempo ancora continueranno a farlo.